AUTOSCATTO PER BANCO OTTICO ANTICO
Arduino, rovere e fantasia

E se volessi farmi un selfie con il mio banco ottico auto costruito, come dovrei fare?
Ho provato mille modi differenti per riuscire a scattarmi un selfie al collodio umido. Prima davanti allo specchio e poi utilizzando oggetti per calcolare la giusta messa a fuoco.
Il problema era sempre quello dello “scatto” cioè il momento in cui devo rimuovere il tappo dalla lente per poi rimetterlo in posizione alla fine della posa.
Il mosso è inevitabile, come pure la frustrazione.
Un selfie stile 1852
Chi mi conosce sa che non mi do per vinto facilmente e così ho pensate ad un sistema che mi permettesse di radiocomandare un otturatore.
Con l’aiuto di Simone Frascarelli ho iniziato ad assemblare un piccolo radiocomando che potesse comandare un solenoide per aprire e chiudere il meccanismo di scatto della mia lente Xenar 4.5 210mm. Ci siamo però resi conto fin da subito dei limiti tecnici della soluzione pensata ed il progetto, per un po’ di tempo, è rimasto incompiuto.
Complice poi il lock down generale ho avuto modo di approfondire l’argomento. Ho deciso di controllare il tutto con un Arduino ed un servocomando.
Quindi mi sono munito di sana pazienza e curiosità ed ho acquistato il mio primo kit di Arduino e mi sono messo a studiare.
Risolto il problema della parte elettronica e del software relativo (grazie ai miei studi di informatica non è stato un grosso problema alla fine) mi sono dedicato alla costruzione fisica si un otturatore che potesse ospitare tutto il meccanismo e la batteria da 9v necessaria all’alimentazione.
Autoscatto per banco ottico antico
Ed ecco il risultato! Avevo delle tavolette in rovere da 5mm che ho utilizzato per la struttura esterna mentre, per le lamelle dell’otturatore, ho scelto di usare una copertina in plastica nera di un quaderno.
Una soluzione relativamente rigida e nello stesso tempo leggera e facilmente modellabile.
Qui sotto trovate un piccolo work in progress fotografico 🙂